Anno scolastico 2018/2019

Con il contributo della Provincia di Rimini

Le équipe delle scuole coinvolte hanno scelto il progetto “Guardare il cielo: l’educazione dello sguardo”, come proseguimento e completamento del progetto sviluppato nell’anno scolastico 2017/2018, perché si desiderava continuare a trasmettere ai bambini curiosità ed interesse a tutto ciò che li circonda, in particolare la scelta di questo progetto si è proposto di “far alzare ai bambini gli occhi al cielo”, guidati dagli adulti ad osservare quello che è sopra di noi e , soprattutto, a porsi delle domande rispetto a ciò che accade e che non si comprende.

Come già abbiamo verificato negli scorsi anni, siamo consapevoli che le esperienze vissute all’esterno non sono un intervallo dell’esperienza educativa, ma ne sono parte integrante. Quello che si apprende all’interno si può apprendere anche all’esterno, spesso in modo più interessante, perché vivo e reale. Il cielo è così reale da mutare con il trascorrere del giorno (sole) e della notte (luna).

Il cielo entra ed influenza la nostra vita quotidiana: guardo fuori per capire se devo prendere l’ombrello, se posso fare un giro in bicicletta o se devo vestirmi pesante, perché fa freddo. Questi sono aspetti immediati rispetto al lavoro sul cielo, ma quanto ancora è legato ad esso…

Le stesse espressioni verbali di gergo comune come: “Sono così felice che mi sembra di toccare il cielo con un dito!” oppure “ E’ così vicino che mi sembra di poterlo toccare!” rendono l’idea di come il cielo sia centrale nella nostra vita. È portatore di felicità e allo stesso tempo davanti al cielo sorgono nell’uomo le domande di senso, come quando in riva al mare, guardando l’orizzonte dove il mare tocca il cielo, la domanda che nasce è: “ E oltre cosa c’è?”

Il cielo, poi, ci parla! Nella religione cattolica i segni divini vengono dal cielo: l’arcobaleno, la colomba…e le stelle. Le infinite stelle che Dio mostrò ad Abramo alla stella Cometa con cui Dio indicò ai popoli dove suo figlio sarebbe nato.

Da sempre l’uomo si è fermato a guardare le stelle, “…i cavernicoli si fermavano già a guardare il cielo e stavano a fissarlo per ore ed ore. Molte popolazioni antiche dipingevano le costellazioni su grandi pareti e i marinai le disegnavano sulle carte per poter navigare di notte” (“Lucilla e il cacciatore di stelle” A.e C. Bordin)

Il cielo fa parte dell’immaginario dei bambini fin dai primi anni di vita; in un modo o nell’altro, sereno o nuvoloso, limpido o illuminato, lo hanno certamente visto tutti. Il cielo, le stelle e i pianeti hanno interessato i bambini, rendendoli spesso protagonisti di giochi, fantasie, e filastrocche; affrontare dunque questo tema con loro ha significato avvicinarsi e approfondire un argomento al centro delle loro principali curiosità: Il progetto nasce dal desiderio di offrire ai bambini un percorso, una ricerca nel tentativo di ritrovare una capacità di ascolto e di sguardo aperto verso le meraviglie del mondo, verso i cicli vitali che regolano ogni esistenza nel cosmo. Le insegnanti hanno proposto loro un percorso didattico- educativo partendo proprio dall’osservazione del cielo, seguendo la luna, il sole, le stelle e per finire i pianeti. Riassumendo possiamo concentrare le motivazioni in questi punti fondamentali:

  • Accorgersi delle cose, prima di accorgersi di sé aiutando i bambini ad allargare lo sguardo che per natura è egocentrico
  • Trattare il bambino come capace di fare ipotesi, con un adulto a fianco che gli risponde accompagnandolo in un percorso di ricerca e di scoperta
  • Stimolare le insegnanti a guardare con “gli occhi dei bambini”

Alcuni momenti di realizzazione del progetto:

Racconto della storia “La piccola nave”: ha permesso di riprendere il progetto di continuità tra nido e scuola dell’infanzia con particolare attenzione al periodo di inserimento della sezione piccoli aprendo al tema del cielo. (il faro illumina la notte buia e la piccola nave osserva il cielo stellato per trovare la via). La scelta della storia di Silvana protagonista di “Il cielo con un dito” ha permesso ai bambini di immedesimarsi nella protagonista che, attratta dal cielo e colpita dall’espressione comune: “ero così felice che mi sembrava di toccare il cielo con un dito”, con vari tentativi ed espedienti cerca di toccare il cielo. Attraverso questi tentativi i bambini hanno conosciuto la vita di campagna nel periodo autunnale ( raccolta dell’uva, conoscenza di piante da frutto del periodo autunnale…).

Se fino ai 4 anni si è concentrati nello studio della luna; per i più grandi è stato ampliato lo sguardo al sistema solare soffermandosi sullo stesso “Sole”.

Quindi, attraverso la Storia di “Noè e l’Arca” si è affrontata la spiegazione del fenomeno diluvio e introdotto al fenomeno fisico dell’arcobaleno. In questo è intervenuto l’aiuto del Professore Montemaggi, astrofisico.

Ai genitori, fin dalla riunione di inizio anno, si è chiesto un coinvolgimento sul tema affrontato, chiedendo di produrre degli elaborati e portarli a scuola come contributo (ad esempio fotografando insieme ai propri figli il cielo in momenti e luoghi diversi: dal tramonto visto dal terrazzo di casa all’alba osservata in vacanza in Italia e all’Estero)

Nella seconda parte dell’anno si è approfondita la lettura di “Lucilla e il cacciatore di stelle”: Attraverso la lettura della storia arrivare a comprendere le stelle, cosa sono e soprattutto far comprendere ai bambini l’importanza della ricerca e del domandarsi.

A conclusione del progetto e dell’anno scolastico è stata fatta la gita al Planetario di Ravenna.

Al planetario

al laboratorio al Planetario

Teatro alla scoperta dei giochi di luce

In gita per due giorni a Sant’Agata alla ricerca del cielo in attesa del tramonto

ecco sta arrivando …

tutti pronti …

anche col maestro Matteo giochiamo coi pianeti!

Osserviamo il cielo e lo disegnamo

Luna e fasi lunari

Prima di tutto osservando la foto delle fasi lunari i bambini hanno notato che il cielo dietro alla luna è nero, così hanno dipinto tutto il foglio con il nero facendo dei grandi cerchi con un foglio di giornale bagnato nel colore e hanno creato “l’universo’. Poi per realizzare la luna a spicchio e mezza, hanno usato una spugna bagnata nel colore grigio chiaro e con l’uso di uno stencil hanno realizzato le fasi della luna.

Luna: Sapendo che la luna ha dei ‘crateri’ li hanno riprodotti con della carta pesta fatta in aula ed infine hanno colorato tutto con la spugna e la tempera grigio chiaro. Per attaccarla nell’universo hanno realizzato delle ‘molle’ con strisce di carta grigia ripiegate su se stesse.

Carnevale:

Il lavoro della maschera ha coinvolto i bambini già dalla scelta di quale oggetto volevano essere: sole o luna? In realtà qualcuno ha scelto per entrambe… La realizzazione è avvenuta tramite il colorare il piatto di carta già tagliato a forma di maschera e nell’applicare poi, una volta asciutto, le perle ed i brillantini adesivi seguendo con attenzione le linee disegnate.

Incontri con la Prof.ssa Fabrizia Alliora (psicologa-psicoterapeuta infantile nei servizi per l’età evolutiva. Esperta in attività di prevenzione e clinica nell’area materno-infantile)

Presso ogni sede, a partire dall’osservazione dei bambini nel gioco, nel rapporto con gli adulti con cui si relazionano (maestre e specialisti), la Prof.ssa Alliora ha accompagnato le insegnanti nel comprendere come il gioco e il linguaggio risultino dalla capacità della mente di produrre senso e significato. Un aiuto affinché l’adulto possa sostenere la capacità creativa sottesa al giocare, attraverso la fiducia, la reciprocità ma anche la giusta distanza e il contenimento. Un dialogo, un confronto non astratto tra la dott.ssa Alliora e le insegnanti, che parte dall’osservazione, dal capire i bisogni di ogni bambino. “A volte lo sguardo, un po’ più distaccato di un terzo che non si occupa direttamente di quel bambino, può essere di grande aiuto a chi invece se ne prende cura nel quotidiano. Nella sua maggiore “distanza” visiva ed emotiva questi potrebbe scorgere qualcosa di diverso, qualcosa che l’insegnante, direttamente coinvolto nella relazione, non riesce a vedere”. (Alliora).

Questo progetto, fatto in rete con Fondazione Karis Foundation, ha ottenuto un contributo dalla Provincia di Rimini per € 5.162,26  oltre a forme di autofinanziamento dei soggetti e istituzioni scolastiche coinvolte